
pane :
Il pane più antico di cui si abbia certezza risale circa al 12000 a.C. ed è stato ritrovato in Giordania: veniva preparato macinando fra due pietre una miscela di cereali e mescolandola con acqua. L'impasto finale veniva cotto su una pietra rovente.
Intorno al 3500 a.C. gli egizi scoprirono la fermentazione, con cui un impasto lasciato all'aria veniva cotto il giorno dopo; ne risultava un pane più soffice e fragrante. Per gli egizi il pane non era solo una fonte di cibo ma anche diricchezza.
Gli ebrei mangiano pane anzimo, "matzah", in occasione della commemorazione dell'esodo dall'egitto: l'uso del pane non lievitato è simbolo dell'accingersi a intraprendere il viaggio, data la rapidità della preparazione e l'ottima possibilità di conservazione di tale tipo di pane.
Dall'Egitto l'arte della panificazione passò inGrecia. I greci divennero ottimi panificatori, ne producevano più di 70

la torta:
Nel Medioevo venivano spesso create torte alla frutta o al pan di zenzero. Le prime torte moderne, che assomigliavano alle torte di oggi, nascono in Europa a metà del XVII secolo. In quel periodo vedono la luce torte con glasse, realizzate con zucchero, albume ed a volte aromi.
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scarcelle:
È un dolce pasquale tipicamente pugliese, originario della città di Manfredonia e della provincia di Foggia. Ha la forma di una ruota (ciambella se si traduce letteralmente la parola scarcella). Questa viene ricoperta di grassa bianca su cui poi vengono adagiati dei piccoli ovetti in cioccolata a scopo decorativo o anche semplicemente delle perline color argento o multicolore. La forma rotonda del dolce in questione affonda le sue radici in un passato molto remoto. Si ritiene che la forma tonda abbia attinenza con la fortuna; inoltre, la scarcella è un dolce che simboleggia la nascita di una nuova vita (da cui poi l'usanza di decorarla con degli ovetti).
Diffusa altresì la tradizione della scarcella decorata con semplici uova sode (quindi non in cioccolata) o addirittura uova dipinte a mano dalle massaie stesse quasi a testimoniare una vena artistica.

taralli:
L’origine della ricetta dei taralli viene fatta risalire solitamente al 1400, ai periodi in cui la carestia imperversava in regione. La leggenda narra che il primo tarallo fu impastato da una madre che, non avendo nulla con cui sfamare i propri figli, provò a lavorare quel che aveva nella sua dispensa: farina, olio extravergine di oliva, sale, vino bianco, una serie di prodotti che nelle dispense pugliesi non sono mai venuti a mancare. Creò un impasto che venne appiattito in due striscioline sottili, dando loro l’aspetto di un anello che, dopo essere stato lasciato lievitare, venne cotto in forno. Il risultato fu sorprendente, dettando l’inizio di una tradizione che dura tutt’ora.

focaccia:
La parola focaccia deriva dal tardo latino “focus” che richiama la cottura nel focolare. Focaccia in latino veniva chiamata “focacia”, femminile di “focacius”. Spesso con la parola focaccia ci si riferisce a tutte le sue possibili varianti. Tuttavia, con questo termine si indica soprattutto la focaccia classica genovese e barese.
Fugassa è il termine in dialetto genovese che si riferisce alla focaccia. Secondo Fiorenzo Toso, linguista moderno e autore del "Piccolo dizionario ligure", la parola appare per la prima volta in un documento scritto nel 1300.

la colomba pasquale:
Vi sono leggende che vorrebbero far risalire questo dolce pasquale in epoca longobarda, addirittura al re longobardo Alboino che durante l'assedio di Pavia (metà VI secolo) si vide offrire, in segno di pace, un pan dolce a forma di colomba.

casatiello:
Casatiello napoletano, storia e ricetta del rustico pasquale
„Le sue origini sono antichissime, si fanno risalire alla Napoli prima greca e poi romana. Nella letteratura greca, in effetti, già si legge di pani conditi con diversi ingredienti. Inizialmente servito durante le feste primaverili in onore di Demetra o Cerere per i romani, diventa, poi, simbolo della Pasqua cattolica simboleggiando la corona di spine di Cristo. Nel 1600 Giambattista Basile lo cita insieme alla pastiera napoletana ne “La Gatta Cenerentola”, opera, che descrive i festeggiamenti del re per trovare la fanciulla che aveva perso la scarpetta. Si legge: “E’ venuto lo juorno destenato, oh bene mio: che mezzecatorio e che bazzara che se facette. Da cove vennero tante pastiere e casati elle? Dove li sottostate e le porpette? Dove li maccarune e graviuole? Tanto che nce poteva magnare n’asserceto formato”.“
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Il riso:
In Cina si coltiva da 7.000 anni da noi da 500 anni. La pianta del riso è originaria delle regioni dell'Asia sud orientale e grazie a ritrovamenti che risalgono a 5.000 o 6.000 anni fa in una zona della Cina orientale ed in una caverna nel Nord della Tailandia, si può stimare che il riso è coltivato in modo intensivo da oltre settemila anni. Tracce storiche antichissime, che risalgono a tremila anni fa, sono state ritrovate in India nelle regioni del Gange. Le tecniche di coltivazione più antiche risalgono alla tradizione cinese.

la pasta:
La pasta viene ottenuta mescolando la semola (una farina ottenuta macinando grossolanamente il grano) e l'acqua, insieme a una piccola quantità di sale. Una storia molto suggestiva vuole che la pasta sia stata inventata dai Cinesi e portata in Europa da Marco Polo nel 1295, al suo ritorno dall'impero del Gran Khan.

fagioli:
I fagioli venivano coltivati in Messico già 7000 anni fa. Scoperti da Cristoforo Colombo, gli spagnoli e i portoghesi li introdussero nel XVI secolo in Europa, dove diventarono il cibo dei lavoratori e dei contadini.

pomodori:
Il pomodoro è originario del Messico e del Perù ed era apprezzatissimo in patria – dove gli Inca e gli Aztechi lo chiamavano xitomatl (da cui l’inglese tomato), cioè “pianta con frutto globoso, polpa succosa e numerosi semi” e lo consumavano ogni giorno, anche sotto forma di salsa.
Il pomodoro giunse in Europa nel 1540 quando il conquistador Hernán Cortés, di ritorno in patria, ne portò alcuni esemplari.